Vi è mai capitato di sentire un fumatore dire che il fumo è un vizio difficile da eliminare? E così ti dice che gli piacerebbe smettere, che ha provato più volte, e che dopo un po’, è ritornato a fumare. Ti dice in pratica che quel vizio non è gestibile, perché è più forte di lui.
Voglio dire, siamo noi che gestiamo le situazioni, o sono le situazioni e gli altri, che gestiscono noi?
Oppure, vi capita mai di dire: ogni volta che qualcuno fa certi discorsi, io perdo la pazienza, e “sbrocco”. E’ più forte di me! Certe cose non le sopporto!
Ecco, la domanda nasce spontanea, come si dice. Secondo voi, quanto siamo consapevoli delle nostre azioni? Poco o molto?
In una scala da 1 a 10, dove 10 rappresenta il massimo della consapevolezza, quanto pensiamo di esserne quindi consapevoli? E se ci consideriamo abbastanza consapevoli di quello che facciamo e di come ci comportiamo, quanto diamo alle persone ed alle circostanze esterne la possibilità di gestire la nostra vita?
– Se vogliamo cambiare i nostri comportamenti, dobbiamo prima esserne consapevoli.
– Se permettiamo agli altri o alle circostanze della vita di guidare noi, i nostri comportamenti, le nostre decisioni, che possibilità abbiamo di prendere il controllo della nostra esistenza?