Credo di sapere ormai, almeno credo, come pianificare obbiettivi che portino a risultati. Ciò malgrado, in questo periodo sto avendo difficoltà a raggiungerne alcuni. L’altro giorno, mentre camminavo, riflettevo su questa cosa e mi è venuto in mente un episodio accadutomi qualche anno fa, e che ho descritto nel mio libro sul fumo.
Ero in auto, quando improvvisamente un pedone mi taglia la strada, passandomi davanti, e rischiando anche di farsi mettere sotto. Io inchiodo e mi dico: ma guarda questo deficiente, non poteva attraversare sulle strisce due metri più avanti, magari guardando prima? A questa frase è seguita subito una riflessione: ma anche io spesso non passo sulle strisce pedonali. Questa presa di coscienza ha fatto si che da allora io attraverso sempre sulle strisce. Per me è diventata una cosa normale.
Nel libro commento l’episodio dicendo che, quando prendi coscienza di determinati tuoi comportamenti e credi che quella è la cosa giusta da fare, è automatico essere coerente con le proprie idee. E comportarti nel nuovo modo non ti costa nemmeno troppo sacrificio. Vero!
Ma a questo punto devo dire che questa spiegazione non mi convince più, o per lo meno manca un passaggio, un elemento importante che mi sfugge. Individuare questo elemento specifico forse potrebbe aiutarmi a raggiungere i miei obbiettivi con più facilità. Allora mi chiedo: cos’é che in quel caso ha fatto scattare la molla della coerenza, che ancora oggi mi fa comportare in quel modo?
In certi momenti, avere dei valori contrastanti o una scarsa reale motivazione può rendere vano il raggiungimento dell’obbiettivo. Ma nel caso che ho descritto, cosa ha dato luogo ad un cambiamento deciso e duraturo? Malgrado gli sforzi fatti, non ho trovato ancora una spiegazione.