La felicità.
Quante volte ci siamo detti: sarò felice ‘quando’ … oppure ‘se’ …
Non possiamo aspettare che le cose accadano per sentirci felici. Dobbiamo “essere felici” ora, non domani. I bambini sono felici anche se non accade nulla. A loro basta poco.
Ghandi diceva che siamo felici quando i nostri pensieri, le nostre azioni e le cose che diciamo sono in sintonia tra loro. Questa è la felicità.
Fermati per un attimo ad osservare i bambini. Un bambino non pensa, o meglio pensa al qui ed ora. Si concentra su quello che richiama la sua attenzione. Mio nipote, che ha due anni, gioca con una vecchia cinta dei pantaloni e passa delle mezz’ore a farla muovere. Lo vedi sorridere, ed è sereno e tranquillo. E quando sta giocando con quella cinta, anche se gli parli, lui non ti ascolta neppure. E’ assorto e concentrato in quello che fa. E’ nel qui ed ora.
Noi non riusciamo invece a staccarci dai nostri pensieri, magari inutili e demotivanti. Riflettiamo all’infinito e ci facciamo previsioni catastrofiche di quello che potrebbe accaderci. E poi alla fine, come spesso succede, non accade nulla di quello che abbiamo immaginato.
C’è una frase significativa di Martin Luther King che dice: “Un giorno la paura bussò alla porta, il coraggio si alzò e andò ad aprire e vide che non c’era nessuno”. Eppure la nostra mente ci lavora su per delle intere giornate. E così diventiamo nervosi, ce la prendiamo con noi e con gli altri, ci facciamo venire la gastrite, l’ulcera, stiamo male, facendoci male da soli.
Ma se è vero che i pensieri guidano le nostre azioni è anche vero che con le nostre azioni possiamo guidare i nostri pensieri. Se non lo facciamo noi, ci pensa la nostra mente a gestirci, distraendoci dalle cose belle della vita, da una bella alba, da un bel tramonto, e da tutto ciò che potrebbe farci sentire bene.
E allora, quanto siamo felici noi oggi? Perché non dedicare almeno un minuto del nostro tempo a pensare a qualcosa che potrebbe renderci o che ci ha reso felici? Staremo meglio.