senso di colpa

Sto usando bene il mio tempo?

Sto usando bene il mio tempo?

Sto usando bene il mio tempo?

Qualche giorno fa mi sono chiesto se sto sfruttando bene il mio tempo. La programmazione è importante, anzi direi indispensabile. Ma se poi non vai ad analizzare quello che hai fatto e non ti fai delle domande, rischi di non sentirti soddisfatto per come hai agito. E così mi sono detto che avrei dovuto ricominciare a farmi delle domande specifiche, soprattutto a fine giornata, prima di andare a letto: cosa ho fatto bene oggi? Cosa non ho fatto che avrei dovuto fare? Cosa avrei potuto fare meglio? Che cosa avrei dovuto evitare?

Sono due giorni che ho ripreso a farmi queste domande. Ma non sono ancora soddisfatto dei risultati raggiunti. E’ che ancora non sto programmando bene la mia giornata, prendendomela con comodo. Tanto non puoi uscire e puoi fare con calma, mi dico a volte. E a fine giornata compare, quasi miracolosamente, il senso di colpa. Per evitare che ciò accada non ho altra soluzione che imparare ad essere più efficace. E la soluzione potrebbe venire fuori da questa domande: come posso far si che a fine giornata possa dire di aver lavorato bene? Quali sono le cose prioritarie che devo portare avanti e quali invece devo mettere da parte o fare in altri momenti?

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L’ostacolo alla nostra crescita personale e al nostro benessere.

l'ostacolo alla nostra crescita

Sai quale é il vero ostacolo? Spesso non abbiamo la voglia e soprattutto il coraggio di fare delle scelte, di vivere la nostra vita come la vogliamo, e non ci vogliamo bene. Ci nascondiamo dietro delle scuse banali: adesso non ho tempo, in un altro momento, adesso ho altre cose a cui pensare, non sono abbastanza sereno per pensare a queste cose, non ho soldi. Sappiamo che vivere una vita da demotivati e piena di stress ci fa male. Ma pensiamo che ci siano cose ben più importanti a cui pensare. Ma quante vite abbiamo? 1, 2, 10? No, solo una. E’ qui ed ora che dobbiamo viverla, nelle migliori condizioni possibili. Ci dobbiamo gratificare, perché siamo delle brave persone. La nostra cultura ci ha trasmesso che siamo persone inadeguate, che facciamo sempre degli errori, e che per questo, meritiamo delle punizioni. E il senso di colpa che spesso viviamo fa parte anche di questa cultura. E allora, nei momenti in cui siamo scarichi, per una delle tante difficoltà della vita, andiamo giù, e facciamo fatica a rialzarci.

Quanto sarebbe meglio se apprezzassimo e rendessimo note le cose belle o positive che facciamo? Ci sentiremmo più contenti e soddisfatti di noi. Ed è per questo che dobbiamo lavorare con i nostri figli e con le persone che ci circondano. Gratificarci e gratificare gli altri, per vivere meglio. Questo dovrebbe essere il messaggio. Devo ammettere che a volte io sono il primo a dimenticarmene, e questa riflessione è dedicata quindi anche a me. L’importante è esserne consapevoli e ripartire da lì.

La cosa che sinceramente mi assilla è solo una, e ve la dico: voglio che quando sarà giunto il momento di lasciare questa terra, sempre che ne avrò il tempo di farlo, facendo un riassunto della vita trascorsa possa dirmi: sono soddisfatto delle mie scelte e della vita che ho vissuto. Ho dato il massimo a me stesso e agli altri. Mi sono impegnato per aiutare le persone a far capire la necessità di vivere bene la loro vita e di credere nelle loro possibilità, e mi sono impegnato per essere un esempio ed un punto di riferimento.

Non mi aspetto che gli altri si ricordino di me, anche se dentro di me, me lo auguro. Quello che conta è che abbia fatto qualcosa di bene per gli altri. E probabilmente, in qualche momento della loro vita, se ne ricorderanno.

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